Una Costituzione nuova per la nuova Italia

PoliticaMente – Chi si può più stupire del M5stelle? Lo stupore, caso mai, è nel vedere che col M5stelle la gente torna a votare! Forse ha ragione Grillo, quando dice che loro non sono il problema, ma la speranza della politica. E non perché capaci di risolvere i gravi problemi della nostra società, ma perché portatori di un vento nuovo, impetuoso, che può depurare l’aria malsana che ci sta attorno.
Purtroppo, quando il saggio indica la luna, lo sciocco guarda il dito!  Corruzione politica, corruzione nelle banche, corruzione nello sport, corruzione nella Chiesa, corruzione nel mondo economico, ecc. ecc. Questa seconda Repubblica, ormai agli sgoccioli, è stata molto peggiore della prima, e in effetti sta morendo anzitempo, senza nemmeno essere diventata adulta.
E così accadrebbe anche ad una Terza Repubblica, se non si prendesse atto che sul tronco di una pianta malata gli innesti non potranno mai crescere sani e dare frutti buoni. E qui sta il punto: occorre fare la nuova Repubblica, non la Terza. Occorre ripartire dalle radici e cioè, per dare radici nuove alle istituzioni  di uno stato nei suoi principi, occorre ripartire dalla Costituzione.
Ma i conservatori resistono, sono recalcitranti, obiettano: ”Guai a chi la tocca, la Carta!” Neanche se fosse la Magna Charta. E poi anche i bambini sanno che le culture politiche (quella cattolica e quella comunista) che principalmente l’avevano ispirata, in una modalità compromissoria da “diavolo e acquasanta”, sono nell’Italia di oggi solo residuali. Il comunismo non interessa più a nessuno e il patrimonio politico dei cattolici appartiene ad una ristretta minoranza.
Occorre allora guardare la realtà di una costituzione formale che non corrisponde più a quella materiale. Facciamo l’esempio del bicameralismo. Il Senato di epoca sabauda, garante della monarchia nel periodo regio e della democrazia nella Repubblica postfascista, ora risulta un vero e proprio dinosauro. Per fare le leggi democratiche occorrono forse due Assemblee elettive? Eppure, anche le “riformicchie”,  di cui oggi si ciancia, spesso per pura demagogia o interesse di bottega, vogliono mantenere in vita il bicameralismo, cioè si accontentano di farlo diventare “imperfetto”! Ma il popolo italiano, giustamente, non sopporta più questa elefantiasi parlamentare e pretende un Parlamento snello di quattrocento/cinquecento componenti al massimo. Vogliamo ricordare poi quanti Consiglieri regionali si sono aggiunti con l’istituzione delle Regioni?! Eppure allora si dovevano abolire le Province! Facciamo, poi, l’esempio del Presidente della Repubblica? Oggi accettano tutti le sue iniziative, ma tutti concordano anche che sta svolgendo funzioni che vanno ben al di là degli stretti confini della Carta formale, tant’è che si parla, seppur impropriamente, di “Governo del Presidente”.  E che cosa diciamo del potere giudiziario? Absit iniuria verbis, ma il tribunale del popolo, invocato da Grillo, appare addirittura agli occhi dei cittadini uno strumento di giustizia più convincente rispetto ai risultati prodotti dall’attuale macchina giudiziaria che ha il motore inceppato e la carrozzeria a colori variabili.
Com’ è, dunque, evidente, non si tratta solo di “trarre il troppo e il vano” o di procedere ad un semplice restyling della Costituzione. Essa deve essere rifatta di sana pianta, perché bisogna dare altre radici alla Nuova Italia. Alla nuova Italia bisogna dare nuovi fondamenti morali che riformino la compromessa convivenza civile, che ripristinino il corretto rapporto di responsabilità nel mondo del lavoro, specialmente quello pubblico. Bisogna riscrivere una nuova Costituzione che rimetta in mano al popolo il potere giudiziario, riconosca di fatto la responsabilità civile dei Giudici e ne separi le carriere, che elimini il Senato e le Province, che riordini l’assetto delle Regioni e riduca i Comuni piccoli, che stabilisca il divieto di finanziare i Partiti (che non sono il fondamento della democrazia, anzi!), ecc. ecc. Infine, ma non per ultimo, che istituisca la Repubblica Presidenziale, non perché sia l’unica soluzione possibile, ma perché la vogliono i cittadini italiani, per affidare il potere popolare nelle mani di uno che votano direttamente, e non solo in quelle di tanti parlamentari, presso i quali la rappresentanza oggi è pure senza vincolo di mandato. Del resto, in tal senso, e da tempo i sondaggi demoscopici sono molto eloquenti. E in democrazia non conta forse la volontà del popolo?
Per questo occorre che il popolo sia chiamato ad eleggere un’assemblea Costituente, formata da soli cento membri, che in dieci/dodici mesi riscriva la Costituzione per la Nuova Italia. E stiamo certi che, se non lo deciderà questo Parlamento sulla  petizione popolare sottoscritta da oltre 50.000 cittadini, per iniziativa dei Riformisti Italiani, lo farà decidere la contestazione che sta montando sempre più nel Paese. E, forse, per molti lo spettacolo di “veder le (5) stelle” potrebbe non essere tanto divertente.
Rodolfo Marchini, dei Riformisti Italiani

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Sicurezza e Movida: due opposti che si incontrano

ParmAscolta – Anna Maria Carè e Gianluca Zoni

In riferimento alle soluzioni proposte in merito ai temi scottanti della Sicurezza e della Movida, ci permettiamo di dire la nostra sottoponendo all’attenzione del Sindaco e dell’assessore Casa, alcuni fondamenti.
In attesa dei nuovi scenari possibili per la Sicurezza, vorremmo capire cosa intende il Sindaco per “Non sono i controlli a fine serata, quando già ci sono centinaia di persone sul posto, a risolvere il problema. Ma serve un presidio costante per far percepire la presenza dei controlli” e afferma che “L’insicurezza, per intenderci, non è un fenomeno degli ultimi mesi, e soprattutto non si combatte con l’installazione di gabbiotti pressoché inutilizzati, o attraverso le famose ordinanze dei sindaci sceriffi che altro non han fatto se non ledere i diritti degli individui”.Ora, se queste sono effettivamente le sue dichiarazioni, va da sé che la risposta è da ricercarsi nelle sue parole. Ci riferiamo ai “gabbiotti pressoché inutilizzati”. Se serve un “presidio costante” perché non renderli attivi  con personale addetto che può essere o il vigile di quartiere, o volontari o City Angels? Vediamo di sfruttare queste strutture già esistenti e costate alla collettività 30.000 euro cadauna! Ormai fanno parte dell’arredo urbano  e toglierle sarebbe solo un ulteriore costo.Bisognerebbe inoltre smetterla di guardare al passato, tirando in ballo il solito ritornello della vecchia amministrazione, ma proiettarsi finalmente nel futuro trovando soluzioni soddisfacenti con le autorità preposte. Facciamo presente inoltre che non esistono solo l’ Oltretorrente e Piazzale della Pace, ma ci sono anche i parchi pubblici tenuti sotto scacco dalla delinquenza comune e dalla microcriminalità ,e zone dove la prostituzione la fa da padrona. Il campo di azione per la In…Sicurezza ha raggiunto ormai una vastità abnorme e sarebbe opportuno che il  Sindaco  delegasse una  persona apposita e davvero competente , senza pensare di assegnare questo assessorato, come dichiara, ad un componente della Giunta già esistente. Il degrado e la criminosità non sono più tollerabili, i cittadini hanno il diritto di vivere la propria città senza paure.Basta con questo lassismo,basta con questa sottomissione alla malvivenza! No a un sindaco sceriffo, ma sì a tanti sceriffi!
Tra  Sicurezza  e Movida lo spazio è breve ,viaggiano parallelamente.
In attesa della nuova regolamentazione per la Movida, già da tempo declamata ma ancora in attesa di un confronto con esercenti e residenti, ci lasciano stupiti ed esterrefatti le misure prese in via cautelare ed emergenziale dai nostri amministratori: ” si vieterà l’apertura di nuovi esercizi pubblici in via D’Azeglio.  E a ruota potrebbe arrivare lo stesso provvedimento per via Farini.”ed ancora “il divieto esterno di bere in bicchieri o calici di vetro: solo bicchieri di plastica”.
A parte il fatto che vorremmo vedere chi di questi tempi  possa permettersi di aprire un bar  in via D’Azeglio o via Farini che sia! Ma se così  fosse, l’amministrazione comunale lo potrebbe vietare visto che vige il libero mercato, e se i locali sono a norma,o se il contratto d’affitto è regolare? E se chi inizia la nuova attività è senza precedenti penali ? I problemi non sono certo l’apertura di nuovi esercizi ma l’essere in grado di gestire gli “eventi” come tali, salvaguardando sia i residenti che i gestori dei locali , sfida apparentemente difficile , ma  con la buona volontà di tutti si può arrivare ad un giusto compromesso. I bicchieri di plastica son perfetti,perlomeno non si avranno vetri rotti ma, occorrerà far sì che, una volta usati, vengano  portati negli appositi contenitori. Il vero problema saranno le persone che una volta bevuto, vanno ad urinare o vomitare dove capita ,scambiando gli angoli delle case per vespasiani a cielo aperto (e qui, proporremmo i bicchieri dotati di coperchio così da depositare il “liquido fisiologico”!!!) e magari sotto gli occhi di abitanti della zona che, chiamando le forze dell’ordine, gli viene risposto “al momento non possiamo mandare nessuno perché siamo sotto organico” oppure “il nostro turno è finito”. E proprio da qui, caro Sindaco e caro assessore Casa, occorre partire con le soluzioni!

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“Dal VignaVill al PizzIren?”

L’Enigmista – E’ No, questo non ce lo dovevi fare caro Pizza. Dopo il VignaVill non vorremmo mai il PizzIren con un solo nuovo protagonista, il Sindaco a 5 Stelle. Bravo Cristiano Antonino ormai noto fotografo e videomaker che, presumiamo, sia sempre alla ricerca di scoop giornalistici da mettere in “rete”, quella stessa “rete” che ha tanto contribuito alla crescita esponenziale del Movimento di Beppe Grillo ma che ad oggi può “pescare” anche pesci grossi fuori dall’acqua come il o ex Ras di Parma, dipende dai punti di vista, Luigi Giuseppe Villani, a cena con l’integerrimo Favia, l’impenetrabile Folli e l’ingenuo Federico. Sarebbe il massimo se la cena fosse stata a base di pesce! Speriamo almeno fosse fresco e non congelato come vorrebbero e pensano i “nuovi” della “vecchia politica” e dei “vecchi marpioni” che ne sanno una più del diavolo (chissà a chi ci riferiamo…). Non c’è nulla di male ad andare a cena con il Vice Presidente dell’Iren ma alcune cose non tornano: perché non farlo alla luce del sole visto che il vostro cavallo di battaglia è stata la trasparenza; perchè si è parlato di Iren a tavola ed in più con colui che è stato indicato in quota Comune dall’ex Sindaco Vignali e che dall’oggi al domani potreste detronizzarlo, pensando e forse immaginando che fra lui e Bernazzoli ci fosse un accordo per il ballottaggio con scambi di favori reciproci; perché una scusa così banale come quella degli straordinari dopo le nove; perché nel video mandare a quel paese o quasi chi ti sta intervistando in quel momento (se non volevi parlare dovevi fare come ha fatto Favia che se ne è andato senza quasi parlare) e mantenere sempre atteggiamenti di supponenza non solo in questo caso ma quasi sempre con i giornalisti che fanno il loro mestiere; si potrebbe andare avanti con altri perché ma, per il momento, fermiamoci qua. Quando si diceva qualche riga sopra l’ingenuo Federico, non era casuale ma reale. Trovarsi a fare il Sindaco non è cosa da poco perchè ci vuole pazienza, costanza, diligenza, un buon stomaco e meno insofferenza. Doti che non sono di tutti ma, se uno si applica, un poco alla volta ci si può arrivare. Anche se il tempo scorre veloce, cinque anni sono tempo sufficiente per imparare, Panettone Natalizio o Colomba Pasquale permettendo. Ma a proposito, per non dimenticare, al Luigi Giuseppe Villani, Vice Presidente Iren nonché Amministratore Delegato e/o Consigliere di non si sa quante società, nonché Capo Gruppo Regionale del Popolo della Libertà a Bologna, nonché ancora reggente provinciale, anche se non sulla carta, del PDL di Parma, non avevano ritirato la patente di guida, visto che pare fosse nella stessa serata incriminata alla guida di un Suv ???            Forse questa è un’altra storia non ancora del tutto definita o scritta.

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ParmAscolta: “Ma il nuovo, avanza ???”

Mentre il Parlamento sta discutendo sui rimborsi elettorale ai partiti, alla diminuzione del numero degli stessi “eletti” e sulle sorti della nostra nazione …. mentre, da un video su You Tube messo in rete dai Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle,vediamo come i partiti non vogliono rinunciare ai rimborsi anche a favore di una tragedia come il terremoto  in Emilia ….. mentre non abbiamo ancora capito se il Presidente della Provincia Bernazzoli, candidato Sindaco perdente a Parma, abbia veramente rinunciato ai tre mesi di stipendio durante la campagna elettorale …. mentre la Giunta di Parma non è ancora delineata in tutti i suoi aspetti istituzionali e le deleghe mancanti sono in mano al Sindaco Pizzarotti, che ormai ha più deleghe che mani con un sorriso che ostenta sicurezza, forse non ci si è resi effettivamente conto di come la situazione degli artigiani, piccoli imprenditori e commercianti di Parma, si stia avviando verso un vicolo cieco di insostenibilità di esercizio. Basterebbe  fare qualche giretto in più in bicicletta per vedere la desolazione di molte strade con le serrande abbassate, i quartieri fantasma al limite del degrado e della in… sicurezza. E si è destinati a peggiorare con l’Irpef ai massimi livelli, tasse a non finire, affitti esageratamente cari, bollette sempre più alte; varchi restrittivi (cosa ci vuole a spegnerli due ore prima?). Sappiamo che ormai la disoccupazione in ambito nazionale è oltre il 10%, ma quello che spaventa è che quella giovanile è abbondantemente oltre la soglia del 30%. E’ pur vero che molte persone senza lavoro mirano ad un posto sicuro e magari non accettano di intraprendere e imparare una attività artigianale come il falegname (come recitava un articolo uscito recentemente su un quotidiano on line) ma come dar loro torto?. Tornando alla nostra realtà cittadina, mai vorremmo essere disattesi dal “nuovo che avanza”, il  movimento” 5 stelle”  considerando la scommessa vinta alle ultime amministrative e per questo ci rivolgiamo all’Assessore alle Attività Produttive, Commercio e Turismo Cristiano Casa: “Capiamo che non sia semplice assumersi la responsabilità amministrativa di un settore e di una città in crisi, capiamo le difficoltà di entrare nei meandri della macchina comunale, capiamo che Ella sia alla sua prima esperienza, ma voglia  capire  che è giunto il momento di passare ai fatti  e, a nostro modestissimo parere, vorremmo consigliarLe di ascoltare chi, sul campo, ha fatto l’esperienza giusta per venirLe in aiuto”.
Ormai le parole e i risolini non bastano più, occorre agire e subito senza continuare a temporeggiare e prendere in giro, ed essere davvero trasparenti, perché qui di trasparente a tutt’oggi si vedono solo i vetri della “Bormioli”.

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ParmAscolta al futuro Sindaco: “Supervisioneremo”.

Tra pochi giorni i cittadini andranno a votare per scegliere il nuovo Sindaco di Parma.
Il Movimento Civico ParmAscolta vuol ribadire, ai due candidati in gioco, di non trascurare uno dei settori per cui da tempo si sta battendo: il Commercio. Da quanto emerso dal voto di preferenza ai Candidati Consiglieri si prende atto che, purtroppo, all’interno del Consiglio Comunale non ci sara’ nessun operatore commerciale a tutelare la categoria, la quale, vogliamo ricordare, contribuisce in modo massiccio a diminuire il degrado e a portare maggior sicurezza nelle nostre strade.
Ergo, ParmAscolta dal  canto suo, intende portarne avanti le  istanze e a vigilare attentamente sull’operato di chi si installerà in Municipio, verificando che, le belle promesse fatte con i programmi elettorali, vengano sempre mantenute e che non siano state solo specchietti per le allodole. Qualunque inosservanza verrà pertanto denunciata.
Auspichiamo inoltre che l’impegno preso sia da Bernazzoli che da Pizzarotti, di ascoltare  in primis i cittadini facendo e agendo sempre per il loro bene e quindi di conseguenza per quello della città, venga strettamente e rigorosamente osservato. ParmAscolta

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Se Parma vuole “veramente” il cambiamento, lo faccia sino in fondo.

L’Enigmista – Quello che non ti saresti mai aspettato è accaduto. Il Movimento 5 Stelle di Parma è al ballottaggio. Un quasi 20% di elettori li hanno scelti per confrontarsi contro l’armata dell’ attuale Presidente della Provincia Bernazzoli che dal canto suo non molla la sedia sino a quando non saprà se sostituirla con quella di Via Repubblica 1. Già questo, visto che si parla tanto “di doppi incarichi, trasparenza, moralità….” da parte del Vincenzo, dovrebbe indurre i cittadini di Parma a votare Pizzarotti. Fra l’altro ci risulta che i suoi incontri preliminari con alcune Associazioni e Movimenti, in vista della campagna elettorale, li abbia fatti nel suo ufficio di Presidenza in Provincia, cosa moralmente ed eticamente scorretta, creando quella forma di imbarazzo che ai più non è piaciuta. Inoltre solo ora si è accorto che esistono i boxisti della Ghiaia in Piazzale della Pace: pensare che bastava si accostasse alla finestra del suo corridoio per rendersi conto della situazione permanentemente esistente. Sempre in Ghiaia, molta più croce che delizia della amministrazione Vignali, ha insediato la sede del suo comitato elettorale. Ai più però non è risaputo il fatto che i locali, a dir di tanti ma possibile verificarlo da catasto, pare siano di proprietà dell’ex Senatore Vittorio Guasti. Sarebbe interessante sapere la tipologia di contratto stipulato: se ad uso gratuito, non è che gatta ci cova? A pensar male, visti alcuni retroscena non poi tanto lontani come le elezioni provinciali, ci si mette veramente poco. Per intenderci ed essere chiari: accordo fra i vertici provinciali del PDL, con il benestare di Via Repubblica 1 e il candidato del PD Bernazzoli, per far fuori il loro candidato scomodo voluto dai vertici nazionali. Se vogliamo dirla tutta, c’è una situazione imbarazzante da parte dei partiti tradizionali. L’ormai ex Terzo Polo già in queste amministrative è andato diviso: l’API di Rutelli si è schierata con Ghiretti, l’UDC con Ubaldi e FLI, tramite Altra Politica Altri Valori, con Bernazzoli. I risultati sono nei numeri esigui per non dire pessimi.
Il PDL e la Lega sono da commissariamento. I dissidenti del PDL o presunti tali con Parma Moderata Libera Solidale un misero 2%. Cantiere Popolare dell’ex Ministro Romano un flop incredibile. Di tutto ciò con merito per il coraggio e la determinazione, chi se ne è avvantaggiato sono il Movimento 5 Stelle di Pizzarotti & C., divenuti realtà in una città che dai fatti vuole un cambiamento. E se la città vuole veramente il cambiamento, a questo punto si vada sino in fondo e vedremo se effettivamente dalle parole possano seguire i fatti del nuovo che avanza.

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Sembra quasi fantascienza …..

PoliticaMente – Traduciamo una notiziola apparsa sul pais dell’11 maggio : il signor Ramírez del Molino si è dimesso da una carica pubblica perchè titolare di una farmacia, seguendo le sorti del signor Fernández Perianes, consigliere alla sanità e alle politiche sociali dell’Extremadura (regione della Spagna) costretto a dimettersi per la titolarità, su suolo portoghese. di uno studio privato di oftalmologia
Un paio di considerazioni in merito. Intanto ci consoliamo un pochino perché in fin dei conti tutto il mondo è paese, ma inevitabilmente constatiamo che all’estero i politici tendono ad avere un poco più di reputazione. Questi si dimettono!!!
In Italia certo non è uso e costume farlo, i nostri politici sembrano incapaci di rassegnare le proprie dimissioni, ma soprattutto la legge non impone loro di farlo! In Spagna c’è addirittura una Oficina de Conflictos de Intereses, ufficio governativo che si occupa proprio di vigilare sulle attività extra politiche di chi sceglie di dedicarsi alla vita pubblica e ricopre incarichi pubblici…
Sembra quasi fantascienza…                                                                                  

Traduzione: il delegato del governo in Extremadura, Alejandro Ramírez del Molino, ha annunciato oggi le sue dimissioni perché la sua carica è incompatibile con la titolarità del negozio di farmacia che ha a Badajoz. In una nota alla stampa ha spiegato che la “Oficina de Conflictos de Intereses” (ufficio per i conflitti di interesse), che dipende dalla segreteria di stato dell’amministrazione pubblica, gli ha comunicato l’incompatibilità circa 10, 12 giorni fa. In seguito Ramírez del Molino ha fatto ricorso presso l’avvocatura di stato che ha confermato l’opinione espressa dalla Oficina de Conflictos de Intereses.
Il consiglio dei ministri ha nominato oggi come suo sostituto Germán López Iglesias.
Le sue dimissioni arrivano due giorni dopo quelle del consigliere alla sanità e alle politiche sociali dell’Extremadura, Francisco Javier Fernández Perianes, dimessosi dopo che era stato reso noto che possedeva uno studio privato di oftalmologia nella località portoghese di Elvas, alla frontiera con Badajoz, fatto incompatibile con il suo incarico.

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Parma: analisi di un voto. Bernazzoli è il vecchio e Pizzarotti è il nuovo? Bernazzoli è espressione della casta e Pizzarotti di un nuovo modo possibile di fare politica?

Michela scrive – Una cosa è certa: i cittadini di Parma sono sempre in grado di stupirci!
Il 6 e 7 maggio ci hanno dimostrato di avere il coraggio di sperimentare, ma soprattutto hanno dato un segno forte e chiaro di amore verso questa città. Nonostante la forte astensione questo voto dimostra che i parmigiani non si rassegnano.
Il ballottaggio sarà fra Bernazzoli  e Pizzarotti! Inutile ribadire pure qua quanto il risultato arrivi inaspettato.
Pizzarotti ha fatto una campagna elettorale convinto di perdere, ora ha la consapevolezza che potrebbe vincere e quindi deve iniziare a ponderare bene tutto quello che prometterà perché potrebbe ritrovarsi a doverlo mettere in pratica. Credo che liquidare il suo risultato etichettandolo solo come “voto di protesta” sarebbe banale. Non credo che i cittadini di Parma abbiano voluto dare un voto all’anti-politica, ma credo piuttosto che questo sia un voto dato nella speranza di trovare un NUOVO MODO di fare politica. Pizzarotti è giovane e fresco, il suo stile è semplice: scarpette da ginnastica e giacca blu, prende appunti, non ha porta borse.
Elvio Ubaldi stesso, l’uomo che anni fa fu portatore di un vento di profondo cambiamento, riuscendo nell’impresa di spezzare il potere della sinistra, riconosce il valore della protesta dei parmigiani.
Bernazzoli quindi ha di che preoccuparsi!  È inevitabile chiedersi perché non si sia dimesso dalla carica di Presidente della Provincia. Durante la campagna elettorale inevitabilmente ha trascurato i propri compiti di Presidente della Provincia e questo sarebbe già abbastanza. Ma quello che colpisce di più è la mancanza di coraggio, l’arroganza di chi vuole mantenere comunque il potere: se va bene diventa sindaco, ma se va male resta Presidente della Provincia!
Bernazzoli è il vecchio e Pizzarotti è il nuovo? Bernazzoli è espressione della casta e Pizzarotti di un nuovo modo possibile di fare politica?
Ora sono i parmigiani che devono rispondere a queste domande e lo faranno il 20 e il 21 maggio recandosi alle urne e speriamo che questa volta l’affluenza sia alta, perché chi non vota non sceglie e chi non sceglie ha già perso!

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Gazzetta: articolo mai pubblicato in lettere al direttore

Egregio Direttore
Le scrive un pensionato settantenne che quotidianamente percorre le strade cittadine, dalla immediata periferia al centro, praticando un esercizio che non ha bisogno di palestra.
Ritengo di conoscere bene la città dal momento che vi risiedo dal 1954 e per questo mi permetto di portare alla sua attenzione alcuni aspetti connessi alla vivibilità della città di Parma:la viabilità, le piste ciclabili e la pulizia delle strade.
In ordine a quanto sopra, e per quanto i mie occhi siano riusciti a rilevare,ho ragione di credere che vi siano cittadini di serie A e quelli di serie B.
Mi permetta di segnalare che nel “centro storico” si incontrano un po’ ovunque i cosiddetti operatori ecologici che con tanta diligenza, armati di scopa e paletta, raccolgono qualche carta di caramella e cicche di sigarette.
Indubbiamente i visitatori di Parma non hanno che meravigliarsi di tanta pulizia.
Purtroppo,ciò non si ha modo di rilevare in altre zone della città pur di meritevole attenzione quali ad esempio:le strade dell’Oltretorrente, la vasta area ospedaliera-universitaria (via Gramsci, viale dei Mille, via Volturno, via Abbeveratoia), l’area del Palasport e del Centro Commerciale Panorama,ecc..
Ho l’impressione che dette vie appartengano ad altra città  e non certamente a quella che, secondo i recenti studi, posizionano Parma, in quanto a qualità della vita, al secondo posto in Regione.
La via Volturno in particolare, dove il sottoscritto risiede, è una strada, che con il nuovo accesso all’Ospedale Maggiore e l’annesso parcheggio ed il vicino ingresso al Comparto Biotecnologico Integrato della Facoltà di Medicina, è sottoposta ad un traffico veicolare notevole e non di meno a quello pedonale formato da studenti e da persone che lavorano nel comparto ospedaliero-universitario, nonché da tutti coloro che si recano in ospedale o per proprie necessità o per far visita a parenti o amici.
Le ripetute osservazioni fatte a Barriera Bixio mi consentono di segnalare che l’80% circa degli autoveicoli provenienti dall’altra parte della città attraverso il Ponte Italia, si immette in via Volturno, e tra questi molte ambulanze.
A fronte di tutto ciò, ecco come si presenta la via ai tanti cittadini e non.
La pulizia in via Volturno viene fatta solo una volta al mese; vi è un divieto di sosta per quel giorno dalle ore 8,30 alle ore 10,30 mai osservato e fatto osservare.
Si trovano quindi depositi terrosi in prossimità dei cordoli dei marciapiedi, nonché material organico, residui cartacei ed altro ancora.
In ordine alla viabilità mi preme tra l’altro evidenziare la mancanza di dissuasori di velocità (i cosiddetti dossi) mentre altre vie ne sono ben fornite; mi chiedo a questo proposito quali siano i criteri adottati dall’amministrazione comunale nel collocarli.
Come Le è noto, la via di cui parlo, che va da Barriera Bixio all’ incrocio con via Fleming, è lunga quasi un chilometro ed è quasi tutta diritta.
Le macchine vanno veloci e le strisce pedonali mal segnalate, costituiscono un continuo pericolo per i pedoni.
Vi è inoltre un cantiere sito nel lato nord della via per la realizzazione della pista ciclabile che è stato avviato nel maggio dello scorso anno, poi interrotto e ripreso nel novembre scorso, successivamente chiuso e ripreso “finalmente” di recente.
Trattandosi di una via molto frequentata,sarebbe opportuno, anche per l’immagine di una città che vuole apparire tra le prime della classe, che i lavori appena ripresi fossero ultimati al più presto.
E’di questi giorni la notizia di un debito del Comune di 440 milioni di euro; ebbene ritengo che la conclusione dei lavori di via Volturno non debba influire più di quel tanto sulla cifra di cui sopra.
Non solo gli abitanti della zona, ma anche tutti coloro che giornalmente percorrono questa strada per recarsi all’ospedale, all’università, all’INAIL, al centro commerciale, alle Banche, apprezzeranno lo sforzo che l’amministrazione comunale sosterrà per ultimare le opere ed in particolare: il completamento della pista ciclabile, il rifacimento della segnaletica orizzontale, il potenziamento dell’illuminazione stradale, la realizzazione di un dissuasore di velocità o meglio ancora di una rotonda in prossimità degli accessi all’Ospedale e al Complesso Biotecnologico Integrato e non per ultimo la pulizia della strada da farsi più frequentemente.
Egregio Direttore, quanto segnalato non vuole essere una sterile polemica nei confronti di coloro che ci hanno amministrato fino ad ora, ma una semplice testimonianza di un cittadino comune che ama la propria città e la vorrebbe vedere più funzionale ai bisogni del cittadino che è infine il principale fruitore di quanto la città potrà offrire.
La ringrazio se vorrà ospitare queste righe nel suo quotidiano con l’auspicio che, quanto esposto, possa          essere preso in debita considerazione dall’attuale Commissario, e se non del tutto attuato, rientrare nei programmi della prossima amministrazione.
Da parte mia Le assicuro che vi sarà il massimo impegno perché ciò possa avvenire.
Con rinnovato ringraziamento, saluto cordialmente
Parma, 19 gennaio 2012                              
Adolfo Lannutti

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Meglio tardi che mai…comprensivo di Copyright

Durante  “Parma Europa” di martedì u.s., trasmissione di una nota emittente locale,  siamo rimasti perplessi nell’udire alcune dichiarazioni. Il candidato sindaco del “Movimento 5 Stelle”, Federico Pizzarotti, ricalcando pari pari una nostra idea, ha dichiarato che, in occasione dei banchetti raccogli firme, saranno a disposizione dei commercianti dei moduli da compilare per conoscere le loro opinioni in merito ai varchi elettronici e non solo. In primis, noi di ParmAscolta, vorremmo togliere simbolicamente un paio di stelle, per la disattenzione, al sopraccitato movimento e declassarlo a “un 3 stelle” anche se ci gratifica che, un candidato, se pur più di due mesi dopo di noi, abbia avuto la  stessa idea. In occasione della conferenza stampa del 13 gennaio, in cui abbiamo presentato il nostro Movimento Civico, abbiamo comunicato che avremmo distribuito porta a porta ai commercianti (anche se  scaricabili dal nostro sito www.parmascolta.it), circa 400 questionari. Operazione quasi completata poichè ,sempre porta a porta, abbiamo finito di raccoglierli pochi giorni fa. Siamo in attesa di parlare degli esiti nella stessa trasmissione in cui era ospite Pizzarotti, sede da cui un mese fa, anche noi invitati, avevamo parlato dell’avvenuta distribuzione dei questionari.
Anche la Guarnieri è arrivata tardi a preoccuparsi, cosi come riportato in questi giorni dai quotidiani, dei prezzi folli dei plateatici: noi di ParmAscolta avevamo già scritto un articolo al riguardo, in occasione di un ulteriore grave aumento del prezzo al mq. del suolo pubblico da parte del commissario Ciclosi. Adesso è tardi: ormai dopo ciò che è accaduto con il dehors del Gran Cafe’ Orientale i buoi sono scappati. Speriamo che i titolari non pensino di vendere il tutto a qualche cinese così, al posto di un bar storico, luogo di incontro per tutti, ci ritroveremmo un bel Chin Yang Shop!! Ma la Guarnieri ed altri come Buzzi, da anni in scena sul palcoscenico della politica locale, solo ora sembrano stupirsi, ”candidior nive”, di come versa il commercio in centro e delle condizioni di certe zone come l’Oltretorrente. A tal proposito vorremmo chiedere all’ex vice Sindaco Buzzi, visto che, con lungimiranti manovre ne è stato l’artefice insieme alla sua Giunta passata, se la sua mano destra sapeva quello che faceva la mano sinistra.
Chissà perché ci viene in mente il ritornello di una canzone: “quando i bambini fanno oooh…”         ParmAscolta – Gianluca Zoni e Anna Maria Carè

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