Sicurezza e Movida: due opposti che si incontrano

ParmAscolta – Anna Maria Carè e Gianluca Zoni

In riferimento alle soluzioni proposte in merito ai temi scottanti della Sicurezza e della Movida, ci permettiamo di dire la nostra sottoponendo all’attenzione del Sindaco e dell’assessore Casa, alcuni fondamenti.
In attesa dei nuovi scenari possibili per la Sicurezza, vorremmo capire cosa intende il Sindaco per “Non sono i controlli a fine serata, quando già ci sono centinaia di persone sul posto, a risolvere il problema. Ma serve un presidio costante per far percepire la presenza dei controlli” e afferma che “L’insicurezza, per intenderci, non è un fenomeno degli ultimi mesi, e soprattutto non si combatte con l’installazione di gabbiotti pressoché inutilizzati, o attraverso le famose ordinanze dei sindaci sceriffi che altro non han fatto se non ledere i diritti degli individui”.Ora, se queste sono effettivamente le sue dichiarazioni, va da sé che la risposta è da ricercarsi nelle sue parole. Ci riferiamo ai “gabbiotti pressoché inutilizzati”. Se serve un “presidio costante” perché non renderli attivi  con personale addetto che può essere o il vigile di quartiere, o volontari o City Angels? Vediamo di sfruttare queste strutture già esistenti e costate alla collettività 30.000 euro cadauna! Ormai fanno parte dell’arredo urbano  e toglierle sarebbe solo un ulteriore costo.Bisognerebbe inoltre smetterla di guardare al passato, tirando in ballo il solito ritornello della vecchia amministrazione, ma proiettarsi finalmente nel futuro trovando soluzioni soddisfacenti con le autorità preposte. Facciamo presente inoltre che non esistono solo l’ Oltretorrente e Piazzale della Pace, ma ci sono anche i parchi pubblici tenuti sotto scacco dalla delinquenza comune e dalla microcriminalità ,e zone dove la prostituzione la fa da padrona. Il campo di azione per la In…Sicurezza ha raggiunto ormai una vastità abnorme e sarebbe opportuno che il  Sindaco  delegasse una  persona apposita e davvero competente , senza pensare di assegnare questo assessorato, come dichiara, ad un componente della Giunta già esistente. Il degrado e la criminosità non sono più tollerabili, i cittadini hanno il diritto di vivere la propria città senza paure.Basta con questo lassismo,basta con questa sottomissione alla malvivenza! No a un sindaco sceriffo, ma sì a tanti sceriffi!
Tra  Sicurezza  e Movida lo spazio è breve ,viaggiano parallelamente.
In attesa della nuova regolamentazione per la Movida, già da tempo declamata ma ancora in attesa di un confronto con esercenti e residenti, ci lasciano stupiti ed esterrefatti le misure prese in via cautelare ed emergenziale dai nostri amministratori: ” si vieterà l’apertura di nuovi esercizi pubblici in via D’Azeglio.  E a ruota potrebbe arrivare lo stesso provvedimento per via Farini.”ed ancora “il divieto esterno di bere in bicchieri o calici di vetro: solo bicchieri di plastica”.
A parte il fatto che vorremmo vedere chi di questi tempi  possa permettersi di aprire un bar  in via D’Azeglio o via Farini che sia! Ma se così  fosse, l’amministrazione comunale lo potrebbe vietare visto che vige il libero mercato, e se i locali sono a norma,o se il contratto d’affitto è regolare? E se chi inizia la nuova attività è senza precedenti penali ? I problemi non sono certo l’apertura di nuovi esercizi ma l’essere in grado di gestire gli “eventi” come tali, salvaguardando sia i residenti che i gestori dei locali , sfida apparentemente difficile , ma  con la buona volontà di tutti si può arrivare ad un giusto compromesso. I bicchieri di plastica son perfetti,perlomeno non si avranno vetri rotti ma, occorrerà far sì che, una volta usati, vengano  portati negli appositi contenitori. Il vero problema saranno le persone che una volta bevuto, vanno ad urinare o vomitare dove capita ,scambiando gli angoli delle case per vespasiani a cielo aperto (e qui, proporremmo i bicchieri dotati di coperchio così da depositare il “liquido fisiologico”!!!) e magari sotto gli occhi di abitanti della zona che, chiamando le forze dell’ordine, gli viene risposto “al momento non possiamo mandare nessuno perché siamo sotto organico” oppure “il nostro turno è finito”. E proprio da qui, caro Sindaco e caro assessore Casa, occorre partire con le soluzioni!

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